Sembrerebbe scontato, per un ragazzo, avere ricordi della propria infanzia in un contesto particolarmente felice. Pensando all’infanzia ci vengono in mente momenti di spensieratezza, giornate al parco con i propri amici, lunghe passeggiate con i nonni…ma non è sempre così o almeno non lo è per tutti. Specialmente nei paesi del Terzo Mondo (Africa, Asia, India, Indonesia, Bangladesh) ma anche Europa o America, ci sono casi particolari in cui l’infanzia di molti bambini o bambine è ambientata in un contesto di lavoro minorile rendendola tutt’altro che un’età spensierata. Il lavoro minorile resta una delle piaghe della nostra società che a questo punto non si rivela proiettata in una fase di modernità ed è inoltre un fenomeno in costante aumento. Alla base del problema se ne rivela un altro, ovvero quello della povertà. I bambini sono in un certo senso costretti dalla condizione economica familiare e spesso sono costretti a lavorare per contribuire appunto al reddito familiare. Molto spesso il problema è anche dovuto alla mancata possibilità d’istruzione causata dalle scarse possibilità economiche e politiche in cui i diritti dei bambini e delle bambine non vengono rispettati a vantaggio dei guadagni e dei profitti degli adulti. Infatti i bambini, sfruttati come manodopera a basso costo portano vantaggi economici alle grandi aziende multinazionali come Nike, Adidas, Reebok, Puma, Coca Cola e Apple che in questo ambito sono le più accusate. I bambini risultano principalmente impiegati nella ristorazione, edilizia, artigianato, ma anche attività illegali e di sfruttamento come mendicità e ancora peggio nella prostituzione. Molti bambini sono impiegati anche come bambini-soldato che, nella loro età innocente, vengono già addestrati per difendere le linee di difesa degli eserciti e cresciuti fra armi e violenza anche all’interno dei conflitti mondiali. Infine un altro campo in cui vengono impiegati i bambini come forza lavoro minorile è quello delle miniere dove risultano i più adatti per passare nei cunicoli più stretti nonostante tutti i pericoli dovuti anche a gas altamente instabili ed a possibili esplosioni. Poiché il lavoro minorile è illegale è difficile sapere con esattezza quanti sono i bambini che oggi vengono sfruttati; si pensa comunque siano oltre 200 milioni di cui 73 milioni sono al di sotto dei 10 anni. Di fronte a questo grande problema, tutti noi, possiamo dare un piccolo contributo per esempio acquistando prodotti “equosolidali” in modo da essere certi di utilizzare prodotti liberi da questo tipo di sfruttamento e che garantisca ai suoi lavoratori le giuste condizioni di lavoro in un contesto di diritti umani e legali ben osservati e rispettati. Fondamentale è l’aiuto di ogni singolo individuo per far sì che situazioni del genere non si ripetano più in futuro salvando la vita a molti bambini.
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