venerdì 12 maggio 2023

LO MOLENO D’ACQUA DEL PONTE di Tomas Salvagno e Giuliano Zambri

 


Lo moleno ad acqua del ponte si trova a Bovino in provincia di Foggia in uno dei borghi più belli d'Italia. Sorge sul fiume Cervaro, ed è un'opera ottocentesca risalente al periodo borbonico. E' stato in parte ristrutturato ed è perfettamente funzionante. Il mulino viene gestito dalla famiglia Grasso che da oltre 100 anni si prende cura di questa struttura mettendola a disposizione dell'intera comunità con il suggestivo movimento ad acqua che viene mostrato orgogliosamente a tutti i visitatori che esprimono il desiderio di conoscerne il funzionamento .Esisteva già nel 1500, quando accoglieva i viandanti e produceva farina. Infatti la sua presenza viene attestata sin dal secolo XVI. Dai tempi di Plinio, l’arteria di collegamento tra Napoli e la Puglia, proprio dove sorge il mulino, era la Strada Regia delle Puglie, che si snodava per circa 430 chilometri. I viaggiatori soggiornavano in osterie, taverne e stazioni di posta, luoghi dove si cambiavano i cavalli, si poteva riposare e rifocillarsi, come all'interno dell l’imponente Posta del Ponte. Sulla sponda opposta alla Posta si trova una Fontana Borbonica.



“Lo Moleno d’acqua del Ponte” (dal nome riportato nelle piante e nei documenti d’epoca) si trova sulla sponda destra del torrente Cervaro. Era in grado di sfruttarne la corrente, che veniva debitamente convogliata, per la macinazione del grano a scopo alimentare, sia umano che animale (com’è testimoniato dalla presenza di due diverse macine). In origine era di proprietà dei vescovi di Bovino, ma successivamente finì tra le proprietà del notaio Domenico Caneva, che lo possedette fino al 1916, quando venne acquistato da Luigi Grasso, appena tornato dalle Americhe.


Al mulino si conservano oggi le antiche macine in quarzite, ma anche le antiche pale in legno, seppur distrutte dall’ uso e dalle piene. Oggi sono state sostituite con pale di metallo che sono ignifughe, durevoli ed ecologiche.  Al molino si possono osservare , come in un piccolo museo alcuni attrezzi della civiltà rurale: un interruttore degli anni trenta, cioè un sezionatore ad aria che serviva per interrompere, o ripristinare l’alimentazione elettrica. inoltre si possono ammirare attrezzi, macchine, utensili, arnesi, come la mola ad acqua manuale, macine, mortelle, bascula di legno, che ricreano il fascino della loro  originaria funzione e introducono i visitatori nei segreti del luogo, del processo produttivo e delle tecniche di lavorazione di antiche varietà di grano come marzellina (marzuola), bianchetta (bolero), “strambèll” (Senatore Cappelli), risciola, che vengono macinate ancora oggi. 

                                                   Lo Moleno d'acqua del Ponte - giornalistinellerba.it

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