mercoledì 3 maggio 2023

FALO' DI SAN GIUSEPPE A PANNI DI Cristian De Cotiis

Il falò di San Giuseppe a Panni, come in tanti altri paesi della Puglia e del sud Italia è una tradizione molto antica. Si tratta di un'usanza legata strettamente ai concetti di accoglienza e di ospitalità, in quanto il santo, oltre ad essere il patrono degli artigiani e dei falegnami, lo è anche dei poveri. Infatti, secondo la leggenda a Giuseppe e Maria venne negato un rifugio per il parto, per questo anticamente durante il banchetto che seguiva il falò, potevano partecipare i poveri della città o del paese. Questi falò hanno origini pagane, quando erano diffusi riti silvestri propiziatori legati alla fine dell'inverno che volevano celebrare l'arrivo della primavera e invocare dei raccolti abbondanti. L'accensione dei falò aveva un significato simbolico in quanto metaforicamente veniva bruciato il vecchio anno, il freddo e l'inverno e si dava il benvenuto alla luce. Spesso l'inverno è simboleggiato da un fantoccio che viene bruciato nel fuoco controllato. Nelle settimane precedenti la festa di san Giuseppe i giovani e gli uomini del paese raccolgono ceppi e rami da bruciare per formare il falò. Oggi a Panni nel largo Crociate si prepara un unico grande falò, ma anticamente, quando il paese era più popolato, ogni quartiere o rione aveva il proprio fuoco.

Sotto i rami viene messo del terriccio per non poggiare la legna a contatto con la strada e un panno che poi verrà bagnato con della benzina per far bruciare la legna più rapidamente.

Intorno al falò la Proloco di Panni organizza degli stand: bancarelle dove è possibile mangiare la pasta e fagioli, la salsiccia con i broccoli e infine le tradizionali zeppole. 

















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