venerdì 12 maggio 2023

LA TRANSIZIONE ENERGETICA di Antonio Dota

                  


Il pianeta Terra si sta surriscaldando. Negli ultimi 50 anni, secondo i dati della NASA, le temperature medie sarebbero salite di 1,02 gradi. Questo innalzamento delle temperature causa lo scioglimento dei ghiacciai e l'innalzamento dei mari ma innesca anche altri cambiamenti climatici importanti come la desertificazione o l'aumento di fenomeni estremi quali gli uragani, le inondazioni e gli incendi. I danni per il pianeta e per l'uomo sono incalcolabili. L'unica soluzione a tali fenomeni è l'abbassamento delle riduzioni di anidride carbonica nell'atmosfera, che potrebbe far abbassare le temperature medie del pianeta e segnare un cambio di rotta della direzione presa dai cambiamenti climatici. Per raggiungere questo obiettivo è importante che tutto il mondo compia una transizione energetica.



Con il termine transizione energetica si intende infatti, il passaggio verso economie sostenibili, attraverso l’uso di energie rinnovabili e la predilezione di procedure di risparmio energetico e di sviluppo sostenibile. In Europa l’interesse verso questo tema è testimoniato dalle direttive che mirano a rendere più sostenibile il nostro pianeta; le previsioni suggeriscono come l’Europa potrebbe liberarsi del tutto dei combustibili fossili entro il 2050. Infatti nella COP21 di Parigi del 2015 è stato firmato un accordo che prevede di limitare il riscaldamento globale; inoltre la Cop26 di Glasgow che si è tenuta nel novembre del 2021 ha ratificato l'impegno a raggiungere la Carbon Neutrality entro il 2050.



Il concetto di transizione energetica presuppone una fase di passaggio da una struttura produttiva interamente basata sulle fonti energetiche non rinnovabili, soprattutto energie fossili come gas naturale, petrolio e carbone, ad una alimentata da energie rinnovabili a zero emissioni.

L'utilizzo delle risorse energetiche non rinnovabili ha portato ad alcune conseguenze tra cui:

  • L'esaurimento delle risorse energetiche: le risorse energetiche disponibili sono presenti in quantità limitata sulla Terra.
  • Inquinamento: lo sfruttamento delle risorse di energia fossile ha causato problemi di inquinamento globale e quindi la modifica degli ecosistemi e dell'ambiente. Di conseguenza, le fonti di energia adesso e in futuro dovranno rispettare vincoli ambientali sempre più stringenti per permettere agli ecosistemi di continuare a vivere.
Il passaggio da vecchie fonti di energia non rinnovabili a quelle rinnovabili può avvenire attraverso la progressiva sostituzione degli impianti di produzione o la loro conversione. Però anche il potenziamento degli impianti convenzionali, può portare grossi benefici: la produzione può diventare più efficiente con un conseguente risparmio energetico. Un vantaggio economico nella conversione delle centrali a carbone potrebbero aiutare l'economia e creare nuovi posti di lavoro. In effetti nascerebbero nuove figure professionali, i cosiddetti green job.  Inoltre l'utilizzo di fonti rinnovabili porterebbe ad un miglioramento della qualità dell'aria.

Ma se è vero che ci sono molti vantaggi delle fonti energetiche rinnovabili, di contro si possono riscontrare anche svantaggi:

L’incertezza delle fonti: l’utilizzo di fonti rinnovabili è limitato dalla disponibilità potenziale della risorsa. Per esempio, lo sfruttamento dell'energia idrica e di quella eolica sono limitate dalla quantità di precipitazioni e dalla forza del vento in una determinata zona.

Limite di stock: le risorse rinnovabili possono rigenerarsi col passare del tempo, ma non vuol dire che siano eterne: un tasso di sfruttamento più alto del tasso di rigenerazione della risorsa ne provoca la riduzione di stock (per esempio la biomassa).


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