Quello del gioco d’azzardo
è un problema poco conosciuto, o se non altro, meno noto rispetto a problemi
come droga e alcool. Sebbene fosse diffuso già dall’antichità, negli ultimi
anni l’attenzione dei media e del Ministero della Salute sta crescendo
notevolmente, poiché i dati sulla sua diffusione stanno diventando allarmanti,
tanto da poter a ragione parlare di una vera e propria malattia. Il gioco d’azzardo patologico, o ludopatia, è
riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come malattia mentale,
con sintomi specifici, come la distorta percezione della realtà, e l’incapacità
di resistere all’impulso di giocare. Il Manuale Diagnostico dei Disturbi mentali,
ha definito la ludopatia (GAP) come un comportamento persistente, ricorrente e
maladattativo di gioco che compromette le attività personali, familiari o
lavorative.
Il giocatore è
diagnosticato affetto dal gioco d'azzardo patologico se presenta almeno cinque
dei sintomi che seguono:
1.È assorbito dal gioco tanto
da voler rivivere esperienze trascorse di gioco, pianificare la prossima
impresa di gioco, escogitare modi per procurarsi denaro per giocare;
2.Gioca somme di denaro
sempre maggiori;
3.Tenta inutilmente di
ridurre, controllare o interrompere il gioco d'azzardo;
4.È irrequieto e irritabile
quando non può dedicarsi al gioco d'azzardo;
5.Gioca d'azzardo per
sfuggire o alleviare problemi come ansia, depressione
e sensi di colpa;
6.Dopo aver perso al gioco, continua
a giocare ancora, sperando di sanare le proprie perdite;
7.Mente alla propria famiglia
per occultare l'entità del coinvolgimento nel gioco d'azzardo;
8.Commette azioni illegali
per finanziare il gioco d’azzardo: falsificazione, truffa, furto...
9.Mette a repentaglio una
relazione significativa, il lavoro, oppure opportunità di carriera per il gioco
d'azzardo;
10.Fa affidamento sugli altri
per reperire denaro per alleviare la situazione economica difficile causata dal
gioco.
Negli ultimi anni il gioco
d’azzardo è divenuto una vera e propria piaga sociale ed è stato necessario
l’intervento delle Istituzioni per regolamentare i requisiti di chi può
accedere al gioco e in che modo. Il Ministero fornisce delle licenze solo
agli operatori che sono in grado di garantire elevati standard di qualità e di
sicurezza (controllo dell’età del giocatore che deve essere maggiorenne,
limiti sugli importi di gioco per l’online e probabilità di vincita
presentate).
Purtroppo però negli ultimi
anni si sta diffondendo sempre più massicciamente il gioco on line,
estremamente pericoloso perché unisce l’ebrezza del gioco d’azzardo alla
facilità di accesso garantita dalla rete internet. Il mondo del web ha
sicuramente contribuito ad una diffusione massiccia di giocatori dipendenti in
quanto ci sono siti dove si può scommettere in svariati ambiti dallo sport
al casinò, dalle lotterie istantanee al bingo…Tra il 2016 e il 2019 una ricerca
epidemiologica eseguita nell’ambito dell’Accordo Scientifico tra ADM (Agenzia
delle Dogane e dei Monopoli) e ISS (Istituto Superiore di Sanità) ha permesso
di focalizzare l’attenzione su questo fenomeno in maniera ampia e completa. Da
tale studio è risultato che circa il 36% degli adulti in Italia ha giocato d’azzardo
almeno una volta e che la fascia d’età a maggior rischio è quella che va dai 40
ai 46 anni. Lo studio ha coinvolto anche minorenni tra i 14 e i 17 anni. Tra
loro circa il 70% ha dichiarato di non aver mai giocato, mentre il restante 30%
asserisce di aver giocato almeno una volta nei 12 mesi precedenti l’intervista.
In controtendenza rispetto alla percentuale di adulti, che gioca di più nel
nord Italia, gli studenti del sud Italia che hanno ammesso di aver giocato d’azzardo
almeno una volta sono circa il 33%, quelli delle isole il 30%, a seguire i
ragazzi del Centro con il 27% , il Nord Ovest col 26% ed il Nord Est con il 20%.
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