mercoledì 6 maggio 2020

BULLISMO E CYBERBULLISMO - di Fabiana Annamaria Franza



Il bullismo è un atto aggressivo ripetuto nel tempo da un individuo o da un gruppo contro una vittima. Un semplice litigio tra compagni non può essere considerato un atto di bullismo perché le azioni di un bullo hanno caratteristiche proprie che sono: l’intenzionalità, cioè la volontà di fare del male; la ripetitività, cioè il perdurare delle prevaricazioni nel tempo; lo squilibrio di potere, cioè la debolezza della vittima rispetto del bullo.
Ci sono diverse forme di bullismo: fisico (calci, pugni, schiaffi…), verbale (insulti, minacce, offese…) e indiretto (esclusione dal gruppo, pettegolezzi, calunnie, cattive voci, denigrazioni…). Vi sono poi forme di bullismo basate sul pregiudizio e sulla discriminazione verso i disabili, gli extracomunitari, i ragazzi di colore e perfino verso gli alunni più bravi.
Anche il cyberbullismo è un’azione aggressiva, attuata con mezzi elettronici contro una vittima che non può difendersi. Esso ha le stesse caratteristiche del bullismo, alle quali si aggiunge un’apparente minore responsabilità per il falso anonimato. Il bullo infatti tende a nascondersi dietro lo schermo attraverso una falsa identità o attraverso il furto del profilo social della vittima. La connessione inoltre non ha limiti di tempo e di spazio ed è quindi possibile aggredire la vittima sempre e ovunque.
Una ricerca dell’università di Firenze ha messo in luce che dei ragazzi italiani l’8% è connesso per 1-2 ore al giorno, il 30,9 % per 3-4 ore; il 22,2 % per 5-10 ore e il 20,9 % è sempre connesso.
Ci sono numerose forme di cyberbullismo che è necessario che i ragazzi conoscano perché queste forme spesso sono attuate alla leggera, senza la consapevolezza che in realtà sono dei veri e propri reati.
La Denigratione consiste nell’inviare o postare contenuti denigratori, falsi e lesivi della dignità personale di un compagno.   
L’ Impersonificazione si ha quando uno studente ruba l’account del compagno e lo usa in modo improprio.
L’Outing and trickery è una forma per la quale il bullo rende pubbliche le confidenze,  le informazioni private o i dati sensibili di un compagno.
L'esclusione è l' azione per cui il cyberbullo decide di escludere intenzionalmente un coetaneo da un gruppo online, da una chat, da un game interattivo o da altri ambienti protetti da password.
Il cyber-bashing si ha quando un' aggressione fisica viene ripresa con un cellulare e le immagini vengono poi diffuse su Internet.
Il Flaming consiste nell’inviare messaggi pieni di rabbia, che incitano all'odio e mirano a suscitare battaglie verbali online tra due o più contendenti.
L’Harassment consiste nell’inviare messaggi scortesi ripetutamente nel tempo, attraverso e-mail, SMS, MMS o nel fare telefonate mute.
Quando l’harassment diviene insistente, con messaggi intimidatori, e la vittima comincia a temere per la propria sicurezza, viene denominato cyber-stolking.
Per le vittime le conseguenze sono molteplici e gravi; alle aggressioni subentrano le difficoltà scolastiche e relazionali, i problemi psicologici, la diminuzione dell’autostima e, nei casi più gravi, l’isolamento, la depressione e il suicidio.
In Italia la prima vittima di cyberbullismo è stata Carolina Picchio alla quale è dedicata la legge n.71 del 29 maggio 2017, che offre alle scuole una serie di strumenti di prevenzione e intervento contro il cyberbullismo.


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