Il bullismo è un atto
aggressivo ripetuto nel tempo da un individuo o da un gruppo contro una
vittima. Un semplice litigio tra compagni non può essere considerato un atto di
bullismo perché le azioni di un bullo hanno caratteristiche proprie che sono: l’intenzionalità, cioè la volontà di
fare del male; la ripetitività, cioè
il perdurare delle prevaricazioni nel tempo; lo squilibrio di potere,
cioè la debolezza della vittima rispetto del bullo.
Ci sono diverse forme di
bullismo: fisico (calci, pugni,
schiaffi…), verbale (insulti,
minacce, offese…) e indiretto (esclusione
dal gruppo, pettegolezzi, calunnie, cattive voci, denigrazioni…). Vi sono poi
forme di bullismo basate sul pregiudizio
e sulla discriminazione verso i disabili, gli extracomunitari, i ragazzi di
colore e perfino verso gli alunni più bravi.
Anche il cyberbullismo è
un’azione aggressiva, attuata con mezzi elettronici contro una vittima che non
può difendersi. Esso ha le stesse caratteristiche del bullismo, alle quali si
aggiunge un’apparente minore responsabilità per il falso anonimato. Il bullo
infatti tende a nascondersi dietro lo schermo attraverso una falsa identità o attraverso
il furto del profilo social della vittima. La connessione inoltre non ha limiti
di tempo e di spazio ed è quindi possibile aggredire la vittima sempre e ovunque.
Una ricerca dell’università di
Firenze ha messo in luce che dei ragazzi italiani l’8% è connesso per 1-2 ore
al giorno, il 30,9 % per 3-4 ore; il 22,2 % per 5-10 ore e il 20,9 % è sempre
connesso.
Ci sono numerose forme di
cyberbullismo che è necessario che i ragazzi conoscano perché queste forme
spesso sono attuate alla leggera, senza la consapevolezza che in realtà sono
dei veri e propri reati.
La Denigratione consiste nell’inviare o postare contenuti
denigratori, falsi e lesivi della dignità personale di un compagno.
L’ Impersonificazione si ha quando uno studente ruba l’account del
compagno e lo usa in modo improprio.
L’Outing and trickery è una forma per la quale il bullo rende
pubbliche le confidenze, le informazioni
private o i dati sensibili di un compagno.
L'esclusione è l' azione per cui il cyberbullo decide di escludere intenzionalmente un coetaneo da un gruppo online, da una chat, da un game interattivo o da altri ambienti protetti da password.
Il cyber-bashing si ha quando un' aggressione fisica viene ripresa con un cellulare e le immagini vengono poi diffuse su Internet.
L'esclusione è l' azione per cui il cyberbullo decide di escludere intenzionalmente un coetaneo da un gruppo online, da una chat, da un game interattivo o da altri ambienti protetti da password.
Il cyber-bashing si ha quando un' aggressione fisica viene ripresa con un cellulare e le immagini vengono poi diffuse su Internet.
Il Flaming consiste nell’inviare messaggi pieni di rabbia, che
incitano all'odio e mirano a suscitare battaglie verbali online tra due o più
contendenti.
L’Harassment consiste
nell’inviare messaggi scortesi ripetutamente nel tempo, attraverso e-mail, SMS,
MMS o nel fare telefonate mute.
Quando l’harassment diviene
insistente, con messaggi intimidatori, e la vittima comincia a temere per la
propria sicurezza, viene denominato cyber-stolking.
Per le vittime le conseguenze sono
molteplici e gravi; alle aggressioni subentrano le difficoltà scolastiche e
relazionali, i problemi psicologici, la diminuzione dell’autostima e, nei casi
più gravi, l’isolamento, la depressione e il suicidio.
In Italia la prima vittima di
cyberbullismo è stata Carolina Picchio alla quale è dedicata la legge n.71 del 29 maggio 2017, che offre
alle scuole una serie di strumenti di prevenzione e intervento contro il
cyberbullismo.
Nessun commento:
Posta un commento