giovedì 6 maggio 2021

IL GIORNO DELLA MEMORIA:CELEBRANDO I GIUSTI di Giulia Campanella

 

 

Dopo la seconda guerra mondiale il termine “giusto tra le nazioni” è stato usato per ricordare i non ebrei che hanno salvato dal genocidio nazista anche un solo ebreo. Si tratta di veri e propri eroi che hanno messo a repentaglio la loro stessa vita per salvare delle persone, senza alcun interesse personale.  Per il giorno della memoria, nella classe 3^A, con la professoressa Stefania Russo, abbiamo costruito l’albero dei giusti per celebrare questa giornata ricordando le persone che hanno fatto qualcosa di importante per aiutare gli ebrei rischiando la loro vita. Abbiamo ritagliato delle foglie su carta e su ognuna di esse abbiamo scritto brevemente la storia dell’eroe che ci è stato assegnato, ed incollato una sua immagine.  Abbiamo ritagliato da un cartellone marrone due forme di albero e le abbiamo incollate una sopra all’altra per formare un tronco in 3D. Successivamente abbiamo attaccato ai rami le foglie preparate in precedenza. Abbiamo voluto dedicare una delle foglie anche ad Anna Frank, giovane ebrea, che perse la sua vita nel campo di Bergen Belsen a soli sedici anni.



Grazie a questa attività abbiamo imparato a conoscere  tra gli altri, Tina Strobos, medico e psichiatra olandese, che con sua madre e sua nonna salvò oltre cento rifugiati ebrei nascondendoli in uno scompartimento segreto della soffitta di casa sua; Carlo Angela, medico e antifascista italiano, padre del celebre Piero, che falsificò le cartelle cliniche di molti ebrei per giustificarne il ricovero nella clinica di malattie mentali di san Maurizio Canavese, che dirigeva;  Rachele Auerbach, che ci ha lasciato preziose testimonianze sulla vita nel ghetto di Varsavia; Giorgio Perlasca, che nel 1944 fingendosi un console spagnolo salvò più di 5000 ebrei ungheresi dalla deportazione;  Oskar Schindler, imprenditore tedesco che riuscì a evitare la deportazione di oltre mille ebrei col pretesto di utilizzarli come operai nella sua fabbrica di utensili, utili all’industria bellica;  Irena Sendler, infermiera e assistente sociale polacca che trovò un rifugio fuori dal ghetto per oltre 2500 piccoli ebrei; Giovanni Palatucci, poliziotto italiano morto nel 1945 nel campo di Dachau per aver salvato circa 5000 ebrei grazie alla sua posizione; Marcel Marceau, mimo francese, che accompagnò clandestinamente diversi bambini ebrei in Svizzera;   Dietrich Bonhoeffer, teologo tedesco che partecipò attivamente alla Resistenza al Nazismo; Jan Karski, militare polacco e membro della Resistenza che cercò invano di avvertire le grandi potenze dello sterminio che si stava perpetrando da parte dei tedeschi. Infine abbiamo voluto ricordare anche l’italiana Liliana Segre, politica e attivista italiana ancora in vita, sopravvissuta all’Olocausto e testimone della Shoah.



Nessun commento:

Posta un commento

QUANTA ACQUA CI VUOLE? A cura della redazione

Il consumo di acqua potabile è in costante crescita in tutto il mondo, ma non in tutti i luoghi del pianeta l'accesso ad una fonte di ac...