Dopo la seconda
guerra mondiale il termine “giusto tra le
nazioni” è stato usato per ricordare i non ebrei che hanno salvato dal
genocidio nazista anche un solo ebreo. Si tratta di veri e propri eroi che
hanno messo a repentaglio la loro stessa vita per salvare delle persone, senza
alcun interesse personale. Per il giorno
della memoria, nella classe 3^A, con la professoressa Stefania Russo, abbiamo
costruito l’albero dei giusti per celebrare questa giornata ricordando le
persone che hanno fatto qualcosa di importante per aiutare gli ebrei rischiando
la loro vita. Abbiamo ritagliato delle foglie su carta e su ognuna di esse
abbiamo scritto brevemente la storia dell’eroe che ci è stato assegnato, ed
incollato una sua immagine. Abbiamo
ritagliato da un cartellone marrone due forme di albero e le abbiamo incollate
una sopra all’altra per formare un tronco in 3D. Successivamente abbiamo
attaccato ai rami le foglie preparate in precedenza. Abbiamo voluto dedicare
una delle foglie anche ad Anna Frank, giovane ebrea, che perse la sua vita nel
campo di Bergen Belsen a soli sedici anni.
Grazie a questa
attività abbiamo imparato a conoscere tra gli altri, Tina Strobos, medico e psichiatra
olandese, che con sua madre e sua nonna salvò oltre cento rifugiati ebrei
nascondendoli in uno scompartimento segreto della soffitta di casa sua; Carlo
Angela, medico e antifascista italiano, padre del celebre Piero, che falsificò
le cartelle cliniche di molti ebrei per giustificarne il ricovero nella clinica
di malattie mentali di san Maurizio Canavese, che dirigeva; Rachele Auerbach, che ci ha lasciato preziose
testimonianze sulla vita nel ghetto di Varsavia; Giorgio Perlasca, che nel 1944
fingendosi un console spagnolo salvò più di 5000 ebrei ungheresi dalla
deportazione; Oskar Schindler,
imprenditore tedesco che riuscì a evitare la deportazione di oltre mille ebrei
col pretesto di utilizzarli come operai nella sua fabbrica di utensili, utili
all’industria bellica; Irena Sendler, infermiera
e assistente sociale polacca che trovò un rifugio fuori dal ghetto per oltre
2500 piccoli ebrei; Giovanni Palatucci, poliziotto italiano morto nel 1945 nel
campo di Dachau per aver salvato circa 5000 ebrei grazie alla sua posizione; Marcel
Marceau, mimo francese, che accompagnò clandestinamente diversi bambini ebrei in
Svizzera; Dietrich Bonhoeffer, teologo tedesco che
partecipò attivamente alla Resistenza al Nazismo; Jan Karski, militare polacco
e membro della Resistenza che cercò invano di avvertire le grandi potenze dello
sterminio che si stava perpetrando da parte dei tedeschi. Infine abbiamo voluto
ricordare anche l’italiana Liliana Segre, politica e attivista italiana ancora
in vita, sopravvissuta all’Olocausto e testimone della Shoah.
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