La
pandemia di Covid-19 si è abbattuta sulle nostre vite come un uragano
inaspettato. Le ha travolte e stravolte e le ha profondamente segnate. Ognuno
di noi porta delle cicatrici, ciascuno ha provato emozioni forti, positive e
negative che siano state. Anche la scuola ne è uscita provata ma, quando tutto
era chiuso, è stata per molti l’unica finestra sul mondo. I giovanissimi alunni
della I B della Secondaria di I grado dell’Omnicomprensivo dei Monti Dauni di
Bovino, guidati dalla Prof.ssa Antonietta Petrella, hanno raccolto le loro
emozioni. Attraverso la scrittura sono riusciti a tirare fuori tutto quello che
questo lungo anno di isolamento ha significato per loro. Viatico sono stati la
penna ed un foglio bianco, poi un’ora di silenzio e le loro emozioni hanno
preso forma. Così si sono raccontanti:
Mirko:
“Il 2020 è stato un anno davvero triste, trascorso da solo e senza poter vedere
gli amici, che mi sono tanto mancati.”
Giorgia:
“Durante la quarantena, mi sono mancate molte cose ma, in tutto ciò, ho scoperto
cosa si intende davvero con la parola “famiglia” perché i
miei genitori lavoravano fino a tardi e io stavo tutto il giorno con i nonni
che però, all’improvviso, non ho potuto più vedere, per proteggerli dal rischio
del contagio, perché sono più fragili.”
Maria:
“Sarò sincera: non mi sono accorta del tempo che è passato né mi
sono pesate tutte le restrizioni e ho vissuto un periodo uguale a tutti gli
altri.”
Adriana:
“Appena si è saputa la notizia di questo virus, non ho avuto molta paura anzi,
ho provato anche un po' di felicità perché così avrei potuto
passare più tempo con la mia famiglia e, facendo lunghe passeggiate nel bosco,
ho scoperto che la natura è meravigliosa!”
Federico:
“Esattamente dal 5 marzo 2020 non ho potuto più vedere i miei amici e dovevamo
prepararci per una lunga quarantena che a me non è piaciuta affatto! Non potevo
incontrare nessuno ed era noiosissimo fare sempre le stesse cose!”
Giorgio:
“Nella quarantena i giorni erano tutti uguali ma, il fatto di stare a casa, ha
permesso alla natura di respirare e si è ridotto l’inquinamento. Spero che il
covid passi subito per riabbracciare finalmente tutti.”
Mariana:
“Non ero più felice come una volta, mi sentivo in gabbia e provavo rabbia nel
vedere video di persone che non credevano all'esistenza del covid-19! Mi sono
mancate tante cose però è così che ho imparato una lezione importante: dai
valore ad una cosa solo quando ne senti la mancanza!”
Giulia:
“In quel periodo mi sentivo fragile e mi veniva sempre da piangere. Ad aiutarmi
sono stati i miei genitori. Anche se non avevo perso nessuno, ho pensato di
aver perso la speranza. Usciremo da questo buco nero che ci racchiude? Le mie
risposte: “forse” e “speriamo!”
Francesca:
“Ciò che più mi è mancata, è stata la voglia di scoprire il mondo; mi è mancato
aiutare come facevo sempre nel volontariato per gli animali ma allo stesso
tempo ho capito che ciò che conta è essere felici per le piccole cose!”
Michelle: “La cosa più brutta è stata vedere mia madre e mio
padre disperati per il loro lavoro, per come continuare a rimanere in piedi,
avendo l’attività bloccata ma io avevo 10 anni, ero una bambina, che potevo
fare? Andrà tutto bene… continuo a sperarci ancora”
Giovanni:
"Se vogliamo che il Covid finisca, dobbiamo assumere un comportamento
migliore perché non
possiamo aspettarci un cambiamento se continuiamo a comportarci da
irresponsabili. Fin dall'inizio della pandemia, se tutti avessimo rispettato le
regole, non saremmo ancora in questa situazione!”
Sono
sempre i più piccoli a trasmetterci gli insegnamenti più grandi!