lunedì 5 luglio 2021

CI STIAMO GIOCANDO IL CERVELLO di Stefano Provenza

 


Bambini e ragazzi trascorrono davanti ai monitor più del doppio del tempo che passano a scuola e le conseguenze, purtroppo, si vedono nell’incremento dei disturbi dell’apprendimento, dello stress, di patologie depressive, della predisposizione alla violenza. Nell’ambito della neurobiologia una delle scoperte fondamentali è che il cervello si modifica in maniera permanente attraverso l’utilizzo del cellulare. Oggi è possibile rilevare le dimensioni e l’attività di intere regioni dell’encefalo e mostrare gli effetti neuronali dei processi cognitivi. L’unica cosa che il cervello non può fare è non imparare per cui il tempo trascorso con i media digitali lasciano tracce profonde. Ad esempio, l’impatto della televisione sulla nostra psiche è così profondo che può influenzare i nostri sogni. Nel 2008, uno studio condotto in Scozia ha scoperto che gli adulti di età media che erano cresciuti in una famiglia con un televisore in bianco e nero tendevano a sognare in bianco e nero, mentre i giovani con le televisioni a colori quasi sempre a colori. Questa situazione è andata sempre di più a degenerare con lo sviluppo dei videogiochi in più piattaforme, infatti, i videogiochi stanno diventando sempre più usati anche dagli adulti, l’età media dei giocatori è aumentata ed è stimata intorno ai 35 anni, molti giocatori giocano su computer o consolle, ma ne è emersa una nuova tipologia, ovvero quelli casuali, che giocano su smartphone e tablet in momenti vuoti della loro giornata, come il loro viaggio per raggiungere scuole/lavoro di mattina. I videogames sono una forma sempre più comune di intrattenimento, e diversi studi evidenziano che tale forma di svago ha un effetto sul cervello e sul comportamento.



L uso di videogiochi influenza la nostra attenzione e alcuni studi hanno rivelato che i giocatori mostrano miglioramenti in diversi tipi di attenzione, come ad esempio nell’attenzione selettiva. In particolare, sembrerebbe che le regioni del cervello coinvolte nell’attenzione lavorano in modo più efficace nei giocatori di videogames e richiedono una minore quota di attivazione per sostenere l’attenzione nei compiti impegnativi.Ci sono anche evidenze secondo cui i videogiochi possono aumentare la dimensione e l’efficienza delle regioni del cervello implicate nelle competenze visuospaziali.

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