venerdì 26 settembre 2025

IL CARNEVALE DI VIAREGGIO di FATTIBENE CHIARA, TAVANO ANGELICA, IOLANDA LOMBARDI, ZANNELLA CHIARA , BISANTI MICAELA.

 CARNEVALE A VIAREGGIO: la sua importanza, i suoi carri e molto divertimento

Il Carnevale di Viareggio è considerato uno dei più importanti carnevali d'Italia, d'Europa e del Mondo. I carri allegorici, fra i più grandi del globo, sono alti dai 20 fino ai 30 metri di altezza, larghi 12. Questi sfilano lungo la passeggiata e il lungomare viareggini e, attraverso la satira, affrontano i grandi temi della contemporaneità: dalla politica nazionale e internazionale, all'ambiente, al sociale.



LA STORIA 

La tradizione della sfilata dei carri a Viareggio risale al 1873 e l’idea di una sfilata l’ultimo giorno del Carnevale cioè il Martedì Grasso, è nata ai tavoli del caffè del Casinò. Verso la fine del secolo, presero parte della sfilata i carri trionfali. I carri erano costruiti in legno, scagliola e juta, venivano modellati da scultori e messi insieme da fabbri e carpentieri.  A causa della Prima Guerra Mondiale la manifestazione si fermò  per sei anni e ricominciò nel 1921. Quell’anno per la prima volta, anche i carri si animarono a suon di musica perché la banda trovò posto a bordo della costruzione intitolata “Le nozze di Tonin di Burio”. Il 20 febbraio 1971 si svolse il primo carnevale di Darsena. Dopo un lungo stop durato 25 anni, la Rai è tornata a riprendere in diretta tv i corsi mascherati in occasione del Carnevale 2006, quando la sfilata fu di nuovo trasmessa in diretta televisiva in occasione del martedì grasso, ad esclusione dell’edizione 2021 quando il carnevale di Viareggio fu rimandato all’autunno a causa del Covid.

 Oggi il carnevale di Viareggio è un evento di fama internazionale. Ogni anno si svolgono i Corsi Mascherati, ovvero le sfilate dei carri nel periodo tra la fine di gennaio e l’inizio di marzo e vi parteciparono oltre 600.000 spettatori. La cartapesta è un preparato composto da acqua, colla, gesso e carta. Il procedimento di lavorazione parte dalla creazione di un modello di argilla. Grazie a questo materiale i carristi riescono a plasmare masse e volumi molto grandi e, grazie alla leggerezza delle forme vuote, il carro è una struttura spettacolare. Le strisce vengono fatte aderire al calco, che ha bisogno di molte ore di asciugatura. Dopo aver levigato la cartapesta con la carta vetrata, si procede alla decorazione con colori a tempera che vengono ricoperti con una vernice lucida di protezione.


FESTE E TRADIZIONI

Tutto il carnevale è accompagnato da veglioni e feste in maschera che hanno origine antica. Negli anni ’20 erano famosi i veglioni “di colore”, feste nelle quali le donne dovevano indossare un abito delle tinte indicate, mentre gli uomini indossavano lo smoking. Gli addobbi, i coriandoli e le stelle filanti erano nei colori prescritti.  I grandi carri si muovevano a ritmo di musica. Speso nella storia sono stati accompagnati da canzoni composte proprio per raccontare il loro tema satirico. Ma oltre a questi brani, ogni edizione del Carnevale di Viareggio, dal 1921, ha una canzone “ufficiale”, scelta da un concorso oppure commissionata direttamente.



CURIOSITA’

Grazie alla cartapesta i costruttori possono realizzare veri e propri teatri viaggianti. Alti oltre venti metri, larghi 12, i carri sono realizzati per stupire e coinvolgere il pubblico. Il carnevale di Viareggio da 139 anni è la più spettacolare festa italiana, testimonianza della capacità artistiche ed organizzative degli italiani nel mondo. Nel 1931 compare anche la maschera ufficiale del carnevale di Viareggio, Burlamacco, venne ideata dall’artista Uberto Bonetti, pittore e scenografo.

giovedì 25 settembre 2025

Il carnevale di Venezia ZANNELLA CHIARA, FATTIBENE CHIARA, TAVANO ANGELICA, IOLANDA LOMBARDI, BISANTI MICAELA.

 Il carnevale di Venezia è una festa cittadina italiana che si svolge con cadenza annuale nel capoluogo veneto. Si tratta di uno dei più conosciuti e apprezzati carnevali del mondo. E’ famoso per la sua forte identità e per la sua capacità di conservare le maschere tradizionali che rimangono sempre magnifiche col passare dei secoli.



La storia

Le sue origini sono antichissime: la prima testimonianza risale ad un documento del 1904 chiamato Doge Vitale Failer, dove si parla di divertimenti pubblici e nel quale il vocabolo Carnevale viene citato per la prima volta. In realtà questa Festa affonda  le sue radici in più tradizioni, da quella latina a quella greca, che contrassegnavano il passaggio dall’inverno alla primavera e che contemplavano l’uso si maschere e di rappresentazioni simboliche. Il carnevale è oggi il risultato di una evoluzione e di una integrazione di tanti eventi e fatti storici nel corso dei secoli. Il senato della Repubblica Serenissima ufficializzò l’esistenza del Carnevale nel 1296. Da allora la festa ha accompagnato la vita delle città rispecchiando le diverse esigenze storiche.



I costumi 

La bauta, il tabarro, la moretta e gnaga sono tra le maschere e i costumi più iconici del carnevale di Venezia. La bauta , la maschera più famosa del carnevale, era spesso accompagnata dal tabarro, un ampio mantello che copriva gran parte del corpo. La moretta era una maschera ovale di velluto nero, originariamente riservata alle donne. A differenza delle altre maschere, la moretta non aveva cinghie per tenerla sul volto, ma era sostenuta da un piccolo bottone che si stringeva tra i denti. La gnaga era un travestimento che vedeva spesso uomini vestirsi da donne, indossando una maschera a forma di gatto.


Le curiosità

Il carnevale di Venezia dura circa sei settimane, dal 26 dicembre al Mercoledì delle Ceneri. Le maschere dovevano seguire un preciso codice di condotta. Ad esempio le maschere non potevano parlare, ma solo esprimersi con dei gesti. Le maschere inoltr quando s’incontravano avevano l’abitudine di inchinarsi.  La maschera più inespressiva di tutte è anche la più tipica del Carnevale veneziano.



È identificata da un semplice mantello (il tabarro), da una cappa di merletto, da un cappuccio nero in seta (chiamato zendale) e da un cappello a tre punte (il tricorno). Sul viso, una maschera bianca senza espressione, e che viene chiamata larva, che garantiva l’anonimato.

Sul finire del Settecento, il Doge di Venezia era Paolo Renier, un uomo di salute assai cagionevole. Egli morì a Venezia il 13 Febbraio 1789 eppure, la notizia della morte, per volere del Doge stesso, venne diffusa in città solo il Mercoledì delle Ceneri. Durante il Carnevale, i Veneziani non potevano lavorare. C’era il divieto. Se qualcuno si dedicava al lavoro, potevo essere arrestato o portato in chiesa. Inoltre il Carnevale era il momento in cui ricchi e poveri, donne e uomini potevano davvero essere sullo stesso piano e dare sfogo a ogni tipo di licenziosità.

IL CARNEVALE DI IVREA DI ANASTASIA SCHIAVONE

 Il carnevale di Ivrea è  uno dei più antiche e famosi d’Italia. Risalente al Medioevo è noto soprattutto per la battaglia delle arance. Ogni anno vengono lanciate circa 600 tonnellate di arance, ma questo non è uno spreco, poiché si tratta di arance non adatte al consumo umano che arrivano dalla Calabria. La  battaglia delle arance è il simbolo del Carnevale di Ivrea, che tiene sempre vivo il ricordo delle  lotte che i cittadini hanno portato avanti nei secoli per non soccombere ai soprusi dei tiranni. La tradizione di lanciare le arance dai balconi sui carri e viceversa, pare che sia nata nel Medioevo, quando i feudatari regalavano una volta all'anno una cesta di fagioli al popolo. Tale dono sembrava però una  ridicola elemosina, così, la gente cominciò a lanciare con disprezzo i fagioli fuori dalla finestra. Durante il Carnevale questo gesto di ribellione ha preso vita attraverso diversi oggetti. Prima gli stessi fagioli, poi i coriandoli, i confetti e in tempi recenti le arance, che venivano usate soprattutto dalle ragazze, che dai balconi volevano farsi notare dai ragazzi sui carri. 



Oggi si rischia di essere presi ad "aranciate" se si arriva al Carnevale senza il tradizionale copricapo rosso, che deriva da un'altra leggenda molto cara agli abitanti della città piemontese: la storia della Mugnaia Violetta.

Violetta, era una bellissima ragazza, figlia di un mugnaio, che portava un cappello rosso, molto lungo che le cadeva su una spalla. Promessa in sposa ad un ricco signore locale, una sera che era stata invitata al palazzo dal tiranno, Violetta invece di sottomettersi, lo fece ubriacare e lo uccise. Dopo questo gesto di protesta poi, la ragazza scese in piazza e sollevò tutto il popolo contro i ricchi del paese.


IL CARNEVALE DI PUTIGNANO DI MANUEL FARRUKU

 Il Carnevale di Putignano si svolge ogni anno nella Città di Putignano, in Puglia. Nel 2025 è giunto alla sua 631ª edizione.Secondo la tradizione, il Carnevale di Putignano risale al 1394, quando i saraceni  spostarono in  Puglia le reliquie di Santo Stefano. Putignano venne scelta come meta per il trasferimento e i contadini, che in quel momento stavano lavorando, lasciarono i campi e si accodarono festanti alla processione, abbandonandosi a balli e canti. Si recitavano poi scherzi, satire e versi. Secondo gli storici, nascevano in quel momento le “Propaggini”, evento che segna l'inizio della manifestazione, ogni 26 dicembre.



Dal 26 dicembre al martedì grasso, passando per la caratteristica Festa dell'Orso: il Carnevale di Putignano è un susseguirsi di riti, tradizioni, sfilate e processioni, in un continuo alternarsi di sacro e profano.

una curiosita’: a partire dalla festa di Sant’Antonio fino alla conclusione del periodo carnascialesco, quando il calendario lo consente, ogni giovedì è dedicato, in base ad un ordine assolutamente immutabile, a:

  1. Monsignori (U sciuvədèiə di mənsignóor)
  2. Preti (U sciuvədèiə di prìvət)
  3. Monache (U sciuvədèiə di mónəch)
  4. Vedovi e vedove (U sciuvədèiə di cattéev)
  5. Pazzi, giovani non ancora sposati (U sciuvədèiə di pacciarìdd)
  6. Donne sposate (U sciuvədèiə di fémmən accasàat)
  7. Uomini sposati, i cosiddetti "cornuti" (U sciuvədèiə di chərnótər)

IL CARNEVALE DI ACIREALE CARRI ALLEGORICI, CORIANDOLI, FIORI, MUSICA TRA L’ETNA E IL MARE. di Flaminia Lombardi


Come ogni anno trionfa il Carnevale tra le stupende vie e piazze del centro storico di Acireale, nell’incantevole “riviera dei limoni”.

Il carnevale di Acireale è considerato il più bello della Sicilia e uno dei più antichi dell’isola, le prime documentazioni, infatti, risalgono al 1594 .Raggiunge un altissimo con le sfilate di carri allegorico-grotteschi realizzati in cartapesta ed illuminati da migliaia di lampadine e luci.

Oltre ai caratteristici carri di cartapesta, l’ultima settimana di Carnevale, sfilano anche i carri infiorati, carri di grandi dimensioni in cui le figure sono composte da centinaia di migliaia di fiori con movimenti meccanici e luci, carri, questi ultimi, che nascono dalla tradizione di ricoprire le automobili di fiori e, per questo, sono chiamate anche macchine infiorate.

Dal 2014 al 2019 i carri infiorati sono stati protagonisti  di una manifestazione a loro dedicata che si svolgeva in aprile, ma dal 2020 sono stati nuovamente accorpati al Carnevale.

Quest’anno dal 15 febbraio al 4 marzo la città ha visto sfilare le opere dei maestri della cartapesta con opere scenografiche e in continua evoluzione. Il successo di pubblico è stato notevole: sono stati venduti oltre ventimila biglietti. 

IL CARNEVALE DI RIO DE JANEIRO di FATTIBENE CHIARA, TAVANO ANGELICA, IOLANDA LOMBARDI, ZANNELLA CHIARA , BISANTI MICAELA.

 Il carnevale di Rio de Janeiro, il primo dei carnevali brasiliani, è una festa annuale che si tiene a Rio de Janeiro, la seconda città del Brasile. 



LA STORIA DEL CARNEVALE

Le sue origini risalgono agli anni trenta del XIX secolo, quando la borghesia cittadina importò dall’ Europa la moda di tenere balli e feste mascherate. Sul finire del XIX secolo nelle città vennero costruite le prime cordões (corde in portoghese, in questo caso sfilate), gruppi di persone che sfilano per le strade suonando e ballando. Dal blocos (quartieri), arrivano gruppi di persone legate ad un particolare quartiere delle città che sfilano con tamburi e ballerine, vestiti con costumi e magliette a tema per festeggiare il carnevale. A Rio in ogni quartiere ci sono più di 100 gruppi con usi e tradizioni diverse e ogni anno il numero cresce.

 IL CARNEVALE: tradizioni, samba, spettacolo

Il carnevale di Rio si celebra nei 5 giorni dal venerdì al martedì seguente, conosciuto come martedì grasso, il giorno prima dell’inizio della Quaresima. Le migliaia di persone trascorrono interminabili ore di prove per lo spettacolo e indossano costumi perfetti. Le persone che sfilano intorno ad ogni carro sono circa 200. Il vero re Rio del carnevale è la samba con vere e proprie parate che si svolgono nel Sambodromo. Ogni anno il tema per i costumi viene deciso nelle scuole di samba. Durante il Carnevale si esibiscono al Sambodromo le principali scuole di danza, che per tutto l'anno si allenano e preparano gli spettacoli di Carnevale, periodo in cui è prevista una competizione ufficiale al termine della quale una scuola è nominata vincitrice dell'anno.

 Questo ballo deriva delle tradizionali danze tribali portate in brasile dagli schiavi dell’Africa Occidentale.  Il Carnevale di Rio è famoso per le sue donne bellissime, i costumi colorati, le coreografie spettacolari e le musiche.




 CURIOSITA’

Il carnevale di Rio è il più grande al mondo. Il primo ballo durante il carnevale si tenne nel 1840 e invece la samba fu introdotta nel 1917. Il termine carnevale deriva da “carne vale” che significa addio alla carne. 

Le Favelas sono la casa delle scuole di samba:

Sin dalla fine del XIX secolo le Favelas sono i quartiri e le abitazioni degli abitanti che non possono permettersi grande disponibilità economica. Proprio in questo ambiente gli schiavi africani diedero vita alla samba ed è per questo che le scuole piùfamose di Rio de Janeiro, hanno la loro sede qui.

Il Carnevale di Rio è il più grande al mondo:

Oltre ai 5 milioni di brasiliani che ogni anno decidono di assistere a questa colorata manifestazione, secondo il Guiness dei Primati nel 2004 il numero dei visitatori stranieri ha raggiunto la cifra di 400.000. Un evento maestoso, da non perdere.

Rei Momo, sovrano del Carnevale di Rio:

il Carnevale di Rio inizia ufficialmente quando il sindaco consegna la chiave della città nelle mani di Rei Momo, una figura leggendaria originario dell'Antica Grecia che simboleggia la supremazia della dissolutezza sulla ragione. Fin dal lontano 1933 Rio de Janeiro ha il suo sovrano che resta in carica fino alla fine del Carnevale.

IL CARNEVALE DI VIAREGGIO di FATTIBENE CHIARA, TAVANO ANGELICA, IOLANDA LOMBARDI, ZANNELLA CHIARA , BISANTI MICAELA.

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