Del bullismo tra adulti non si parla molto ora, come in passato veniva ignorato quello tra adolescenti.
Fino a qualche anno fa, infatti, i ragazzi che venivano presi di mira dovevano subire in silenzio e sopportare di tutto finché non imparavano da soli a difendersi dai bulli. Oggi assistiamo a un ribaltamento della situazione: il bullismo sembra quasi andare di moda, se ne parla in TV, sui giornali e sui social. Basta una parola di troppo proprio sui social, un video condiviso ingenuamente e si rischia la bufera mediatica.
Questa iper tutela, però, riguarda solo gli adolescenti, una volta cresciuti si è abbandonati, come se il bullismo fosse circoscritto a una fascia d’età. In realtà il bullismo inizia nella fase adolescenziale, sia per chi lo mette in atto che per chi lo subisce, ma poi non si esaurisce con la giovane età: con il passare del tempo diventa molto più sottile e pericoloso. Si ritiene che gli adulti abbiano i mezzi per difendersi da soli, ma anche molti di loro hanno subito o subiscono considerazioni pesanti sul proprio aspetto fisico o la vita privata.
Essere messo da parte in un gruppo di lavoro, ad esempio è un atto di bullismo, ma è forse la forma meno pesante da subire. Gli adulti spesso si trovano circondati da gente che pretende confidenze, favori, servilismo, e mette il becco in questioni private, pretendendo di dare consigli, peraltro non richiesti, su come dovrebbe impostare la propria vita o i propri rapporti, dimostrando maleducazione e mancato rispetto per l'altro. La vittima spesso reagisce, innescando una vera e propria persecuzione da parte del bullo. Si tenta dunque l’unica difesa possibile, l’isolamento, ma ci si accorge che più si tenta di farsi gli affari propri, più è facile ritrovarsi protagonisti delle chiacchiere e pettegolezzi. Spesso il bullismo tra adulti è soprattutto femminile: sono infatti le donne più propense a coalizzarsi contro altre donne.
Esistono vari tipi di bullismo tra adulti:
il bullismo fisico, che si esaurisce nel momento stesso in cui si consuma;
il bullismo di ruolo in ambito lavorativo, in cui un sottoposto è continuamente sottoposto a minacce di licenziamento;
il bullismo passivo aggressivo, estremamente pericoloso e subdolo poiché il carnefice appare gentile nei confronti della vittima, mentre in realtà il bullo è sarcastico e tende a diffondere pettegolezzi nei confronti della vittima, minando la sua autostima.
Inoltre tra i trentrenni si stanno diffondendo due forme crudeli di bullismo il fat rodeo girls e il pull a pig.
La prima è una sfida tra un branco di giovani uomini che si sfidano a rimorchiare la ragazza più grassa e brutta incontrata in un locale. Il significato deriva dall'inglese, e significa "attrarre un maiale per gioco". La vittima è di solito una ragazza poco attraente e in carne che viene corteggiata da uno o più membri del gruppo, con lo scopo di sedurla per poi deriderla.
Nel secondo "gioco", il vincitore della sfida, seduce o cerca di far innamorare una ragazza conosciuta online. Quando riesce nell'impresa si svela con un messaggio "sei stata piggata".
Queste pratiche feriscono nell'orgoglio e nella dignità le donne vittime di questo gioco crudele che spesso vedono minata la propria autostima e, in alcuni casi hanno poi bisogno di un ausilio psicologico per superare il trauma.
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