martedì 21 aprile 2020

LE VENTI ROSE BIANCHE di Giorgia Brienza e Francesco Fesce


Il 27 Gennaio a scuola noi alunni, delle classi I A e I B della scuola secondaria di I grado, abbiamo ricordato la Shoah attraverso la lettura e l’analisi dei testi scritti dai ragazzi del campo di Terezìn a Praga e la visione del film La stella di Andra e Tati, che ci hanno fatto comprendere le terribili condizioni dei bambini ed in particolare il triste destino di venti bambini, le rose bianche, che tutti dovrebbero conoscere.
Ad Auschwitz furono deportati adulti e anziani e circa 3000 bambini di cui solo 200 si salvarono. Molti bambini furono utilizzati come cavie negli esperimenti del dottor Josef Mengele, che faceva studi di genetica. Un giorno egli, chiedendo ai bambini: Chi vuole andare dalla mamma?, selezionò venti bambini ebrei, dieci maschi e dieci femmine tra i cinque e i dodici anni, per mandarli nel campo di Neuengamme, presso Amburgo, dove il dottor Heissmeyer li utilizzò per degli atroci esperimenti sulla tubercolosi.
Il 20 aprile 1945, i bambini vennero impiccati nei sotterranei della scuola di Bullenhuser Damm, affinchè non rimanesse traccia di quegli esperimenti. Oggi la scuola ospita nel suo cortile un giardino di rose bianche, dedicato alle vittime, tra cui vi era il piccolo italiano Sergio De Simone, di sette anni. La lapide nel roseto reca la seguente scritta: QUI SOSTA IN SILENZIO, MA QUANDO TI ALLONTANI PARLA.
Tra i bambini sopravvissuti ad Auschwitz vi sono Andra e Tatiana Bucci, cugine di Sergio, le quali si salvarono dallo stesso atroce destino solo perché, messe in guardia dalla blokova, non risposero alla domanda ingannevole.
Per onorare la memoria di quei bambini, ciascuno di noi alunni ha costruito una cartellina con i testi di Terezìn e su ogni copertina ha disegnato una rosa bianca col nome di uno dei venti bambini.





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