lunedì 13 marzo 2023

IL CIBO DEL FUTURO: LA FARINA DI GRILLO di Alfredo Marseglia



Nei paesi asiatici come India, Thailandia e Corea o comunque in molte zone del Sud-Est Asiatico, ma anche in Africa e in Messico gli insetti rappresentano una fonte di nutrimento importante. In molti paesi il fabbisogno di proteine è raggiunto proprio grazie a questo tipo di alimenti. L'entemofagia che letteralmente significa proprio "mangiare gli insetti", è una pratica diffusa in circa l'80% delle popolazioni. Gli insetti più apprezzati in questi luoghi sono soprattutto coleotteri, bruchi, grilli, locuste, cavallette, api e vespe. Anche in Europa si sta pensando ad aggiungere in alcuni alimenti farine di insetti. «La farina di grilli, che si ottiene macinando proprio le larve dei grilli, è ricca di proteine, ma anche di fibre, ferro, calcio, vitamina B12, sodio e fosforo e può essere utilizzata per produrre qualunque tipo di alimento come biscotti, dolci, pane, pasta. Si ottiene con una tecnica di allevamento e produzione molto precisa, con controlli garantiti. La tecnica di produzione è stata valutata e validata dall'EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare), passaggio fondamentale per la messa in commercio dei novel food, ovvero tutti quei prodotti e sostanze alimentari privi di storia di consumo “significativo” in UE, e che, quindi, devono sottostare ad un’autorizzazione, per valutarne la loro sicurezza, prima della loro immissione in commercio. La farina prodotta a partire dai grilli è fatta seguendo sempre le medesime procedure e dal punto di vista sanitario presenta caratteristiche impeccabili: non ci sono organismi patogeni, micotossine, metalli pesanti, idrocarburi. L’unico problema potrebbe essere rappresentato dalla chitina, proteina contenuta nel carapace dei grilli che, nelle persone allergiche, può dare manifestazioni che vanno dal semplice eritema cutaneo allo shock anafilattico, come vale per molti altri prodotti (arachidi o crostacei ad esempio). Un uso prolungato e frequente, anche per chi non è allergico, potrebbe portare a una sensibilizzare verso il prodotto. Ad ogni modo, i produttori industriali devono sempre segnalare cosa è contenuto negli alimenti, anche la farina di grillo». Questa farina avrà un costo piuttosto alto: circa 35 euro per un Kg, per questo i consumatori che temono che tale farina possa essere contenuta nella pasta o negli alimenti di largo consumo possono stare tranquilli, il prezzo stesso potrà essere un importante indicatore. Il sapore di questo alimento è comunque gradevole: piuttosto dolce e simile a quello della frutta secca, soprattutto delle nocciole.

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